Di A.C.

Un giovane alto-borghese di Londra compra una nuova casa e assume al suo servizio un domestico. Inizialmente impeccabile ed efficiente, il servitore si rivela un personaggio a dir poco ambiguo e un elemento sempre più spiazzante nella vita del giovane ricco, e a discapito proprio di quest’ultimo.

Da una sceneggiatura della penna egregia di Harold Pinter, Losey ne ricavò un raffinatissimo dramma da camera dai contorni morbosi e angoscianti.
Infatti quasi interamente nella cornice oppressiva di un interno domestico va in scena un sottile e spietato gioco di manipolazione e prevaricazione. Un comune rapporto servo-padrone che assume contorni anomali, rovesciandosi gradualmente fino a trovare il suo culmine in una sconvolgente scena finale.

Protagonista del film è la casa stessa: ambiente torbido e ingannevole, la cui deviazione della realtà è rappresentata da quella moltitudine di specchi su cui spesso si sofferma la cinepresa. Diventando così luogo di alterazione del…
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