‘J’accuse – l’ufficiale e la spia’, il nuovo film di Roman Polanski è bellissimo.
Le polemiche il giorno del suo arrivo al lido -un’accoglienza quella riservata all’opera di certo non delle migliori-, pregiudizi espressi dalla giuria stessa attraverso le dichiarazioni della presidente Lucrecia Martel che si mostra fermamente decisa nell’affermare “non applaudirò il film”, la produzione che minaccia di ritirare la pellicola in concorso e Polansky che non si presenta, non riescono a offuscare la luce di un film che è un’opera d’arte, a tutti gli effetti.
Il regista, dai trascorsi privati difficili e tormentati, si cala nella grigia Parigi di fine ottocento tra le fila dei decorati francesi. La sua missione, dietro la cinepresa, è raccontare una storia di alto valore sociale ma anche avanzare una rivendicazione personale di innocenza. Una mossa quella di lasciar parlare l’arte a propria discolpa che è ormai frequente nel mondo del cinema, viene…
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