Di Corinne Vosa
Il celebre regista coreano Park Chan-wook ( Old boy, Thirst, Lady Vendetta, Stoker) torna con un thriller erotico che con un estetismo ammaliante esalta la femminilità, deturpata da una viscida perversità maschile e in ricerca di un’agognata autonomia.
Nella Corea degli anni ’30, Sookee, una ragazza di umili origini, viene assunta come ancella della bellissima e malinconica ereditiera giapponese Hideko. Dietro questo incontro si cela però una rete di segreti e apparenze quasi inestricabile, nonché dei passati di sottomissione e solitudine disperata.
Il film si conferma un trionfo di eleganza e grazia visiva, con ambientazioni ricercate e costumi incantevoli. L’armonia dei paesaggi naturali si intreccia alla cupezza degli interni gotici del castello, dimora di inquietanti fantasmi del passato. L’approccio fortemente estetico di Park rispecchia formalmente una parte fondamentale del contenuto: l’ossessione e fascinazione per la bellezza si traduce in desiderio sfrenato per il proibito…
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